intervista a don Ubaldo: IL CRISTO DISSOTTERRATO
le foto con don Ubaldo
La missione in parrocchia
Don Ubaldo Orlandelli, da 16 anni in Siberia
28/03/2008
Sedici anni in Siberia, in mezzo alle steppe. Là dove sette decenni di comunismo avevano affossato ogni forma di religione. A partire dal Cristianesimo. Là dove da 50 anni nessuno più vedeva un prete.
E’ la storia di don Ubaldo Orlandelli, 46enne originario di Fidenza, sacerdote della Fraternità San Carlo Borromeo. La sua esperienza, la sua testimonianza di missionario in Siberia, nel cuore gelido della Russia, saranno al centro dell’incontro che si terrà sabato 5 aprile alle 21 nell’aula magna di Ragioneria.
A organizzare l’iniziativa la parrocchia di San Francesco di Paola e il movimento di Comunione e Liberazione, sostenuti dal Vicariato di Lugo e dal Centro missionario diocesano.
"Fino agli estremi confini della terra": non si poteva trovare un titolo più azzeccato. Non una conferenza o un dibattito ma semplicemente la storia di un uomo, il racconto di un’umanità ritrovata nell’adesione a una strada vocazionale ben precisa. Il sacerdozio, la missione fino agli estremi confini della terra.
Don Ubaldo è tornato in Italia nell’ottobre 2006. Sarà lui il protagonista dell’incontro, lui che in mezzo alle steppe e al vento freddo e pungente di quelle zone ha ricostruito una diocesi, messo in piedi parrocchie, riscoperto la fede di tante persone costrette a vivere in clandestinità la propria religione.
Da due anni è tornato nel suo paese per raccontare a tutti l’opera che con altri due amici, don Francesco Bertolina e don Gianni Malberti, sta conducendo in quelle terre per noi così lontane e desolate: la sua diocesi di Siberia era grande circa trentatre volte l’Italia, con sette fusi orari che la attraversano, e nemmeno una decina di preti.
Don Ubaldo rimarrà in Italia fino a ottobre, per continuare a far conoscere la storia della Fraternità San Carlo, che conta 100 preti e 15 case sparse per il mondo. Poi tornerà in Siberia, nel suo villaggio di Palavinoje. A Lugo viene per raccontare quest’opera, e per chiedere di sostenerla, di contribuire concretamente alla missione di Novosibirsk, dove con altri amici intende aprire una clinica internazionale. Una tappa breve ma intensa, qui a Lugo, nella parrocchia di San Francesco di Paola.
Sabato 5 e domenica 6 aprile parteciperà alle Messe (celebrerà quella domenicale delle 11.30 alla Collegiata) e incontrerà i giovani della parrocchia: i primi che dopo aver sentito e letto la sua storia hanno chiesto di conoscerlo.
Giovanni Bucchi